Alcol: sballo e danno

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un aumento vertiginoso del consumo di alcol in concomitanza con l’abbassamento dell’età di assunzione. In Italia fino a qualche anno fa, diversamente dagli stati “anglosassoni” e nord-europei,  l’assunzione di alcol era legata al contesto del pasto o piacere della bevanda in ambito sociale. Purtroppo oggi l’alcol è il principale veicolo dello sballo; come diceva Bukowski "si beve per far succedere qualcosa". Le ricerche affermano che l’abuso di sostanze alcoliche è finalizzato essenzialmente agli effetti che, nei giovani si manifestano nella percezione di essere più sicuri, estroversi e disinibiti nelle relazioni con i propri coetanei.

Erroneamente: bere = aumento dell’autostima.

Nell’ultimo periodo sembra essersi sviluppata una nuova cattiva abitudine nota come “Binge drinking” letteralmente “abbuffata alcolica”, che consiste nell’assunzione di 5 o più bevande alcoliche a stomaco vuoto e in un breve arco di tempo, con gravi rischi per la salute e la sicurezza. Nel binge drinking la persona ingerisce volutamente quantità ripetute di alcol in misura maggiore rispetto alle sue capacità psicologiche e fisiologiche e al contesto nel quale si trova; lo scopo patologico di queste abbuffate alcoliche è quello di provare ebbrezza fino ad arrivare alla ubriacatura completa con perdita di controllo e intossicazione.

La verità: l’alcol in grandi quantità produce esclusivamente effetti collaterali.

Ripetute bevute possono avere possono trasformarsi in un atteggiamento frequente sviluppando poi una vera e propria dipendenza da alcool con conseguenti sintomi di astinenza quali: depressione, disturbi del sonno, disturbi sessuali, irritabilità, problemi di performance cognitive, come problemi di concentrazione, apprendimento e memoria che incidono pesantemente nelle semplici attività quotidiane. L’assunzione di alcol anche se moderata espone l’individuo a rischi secondari che mettono in pericolo se stessi e gli altri come ad esempio la guida.

Riporto sotto una tabella esposta presso un noto fast-food che rende l’idea di quanto sia facile avere dei parametri alcolemici alterati pur bevendo “poco”.

In conclusione tutti i presunti vantaggi del bere si rivelano il perfetto opposto degli effetti desiderati con conseguenze psico-fisiche importanti.