Bullismo: un nuovo modo di affrontare il problema

 

 

  Il termine bullismo deriva dall’inglese bullying, (to bull) che significa “usare prepotenza, maltrattare, intimidire, intimorire”. Un comportamento da bullo è un atto aggressivo e ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi, caratterizzato da azioni che mirano deliberatamente a far del male o a danneggiare. Ci sono 3 elementi che contraddistinguono il bullismo dalla prepotenza con la quale spesso si giustifica o minimizza l’accaduto: intenzionalità, sistematicità e asimmetria di potere. Negli ultimi anni, di enorme diffusione è il cyberbullismo perpetrato attraverso la rete per lo più con i social, youtube e messaggistica istantanea. In questo caso l'aggressività si manifesta con la pubblicazione di commenti negativi, mirando a distruggere la reputazione di un coetaneo, inventando situazioni scabrose o semplicemente evidenziando caratteristiche negative.

Il bullismo si combatte promuovendo le abilità cognitive, emotive e relazionali spesso assenti sia nel bullo che nella vittima. Potenziare le life skills permette ai ragazzi di agire efficacemente sia in ambito individuale che sociale, acquisendo un comportamento positivo, grazie al quale  possono affrontare le sfide quotidiane in tutti gli ambiti (psico-socio-affettivo). L’acquisizione di tali competenze può essere diffusa attraverso programmi di Life Skills promossi e riconosciuti efficaci dalla comunità scientifica e dall’OMS.